Vorrei cantare come un usignolo!

La curiosità è donna e si sa…

Non avendo una visione soddisfacente sull’argomento ‘Come rinforzare le corde vocali’ mi sono voluta cimentare in questa ricerca sul web ed è stata molto interessante. La prima cosa che sono andata a cercare è: ‘Cosa si intende per organo fonatorio?’ e ho trovato tantissime cose, ovviamente più o meno interessanti!

La parola Fonazione deriva dal greco ϕωνή che vuol dire voce, suono. Per tale motivazione indica il processo fisiologico in base al quale si produce il suono per mezzo delle corde vocali. Fanno parte di questo organo:

  •  le corde vocali vere
  • il respiro
  • un apparato di risonanza
  • il sistema nervoso

Le corde vocali sono due fasce flessibili di tessuto muscolare che si trovano all’ingresso della trachea, le quali quando si incontrano producono una vibrazione che crea il suono. Contrariamente, quando sono rilassate si trovano in una posizione aperta per permettere all’aria di circolare. In base a questa ultima affermazione possiamo renderci conto che le corde vocali non si limitano a produrre il suono, bensì proteggono le vie respiratorie impedendo al cibo, bevande o alla saliva di entrare nella trachea e causare il soffocamento. Il respiro, nella sola fase espiratoria, contribuisce a creare una corrente d’aria che dai polmoni attraversa la glottide (passando per i bronchi e la trachea) mettendo, così,  in vibrazione le corde vocali vere.Per apparato di risonanza si intendono tutte le cavità poste sopra la glottide, ovvero la porzione superiore della laringe, le cavità nasali ed orali. Il fenomeno vibratorio percepito come fonazione è, quindi, il risultato di un lavoro effettuato da più organi (centro dell’audizione, dei suoni e quello visivo…) , i quali sono resi funzionali da speciali neuroni coordinatori situati nella corteccia cerebrale. Grazie a questi ultimi verranno trasmesse all’apparato produttore del suono gli impulsi provenienti dalle aree interessate al linguaggio.

Qualora si presentassero problematiche alle corde vocali vere si potrebbe verificare:

Disfonia

Raucedine

Respirazione rumorosa

Perdita di intonazione della voce

Soffocamento o tosse durante la deglutizione cibo, bevande o saliva

La necessità di fare respiri frequenti mentre si parla

Incapacità di parlare ad alta voce

Perdita del riflesso faringeo

Tosse inefficace

Frequente necessità di schiarirsi la gola

Non togliendo nulla alla medicina, ed a quanto può fare per noi, ho voluto creare un alter ego ai classici esercizi di riabilitazione trovati qua e là.  La prima cosa che ho fatto è quella di prendere in considerazione vishuddi chakra, successivamente ho analizzato degli asana che potessero lavorare sui punti indicati fino ad ora.

Prima di tutto bisogna prendere dimestichezza con la respirazione diaframmatica o addominale. Una buona respirazione è la base di tutto, senza di essa non è possibile dare inizio a nulla, è fondamentale rispettare la durata delle due fasi respiratorie prima di parlare. Al termine dell’inspiro predisporsi per attivare le corde vocale e nell’espiro formulare la frase o il concetto emettendo il suono fino al termine dello stesso. Soltanto seguendo questa semplice accortezza si riuscirà ad attivare la parte al momento giusto. Purtroppo noi siamo così tanto presi che non ci rendiamo conto di tenere le corde vocali sempre in tensione, anche quando non ce n’è necessità. :o(

Un’altra cosa che ho notato è che propongono di lavorare molto sull’allungamento e sulla tonicità della parte posteriore, molto probabilmente perché spesso viene indicato di mantenere una postura corretta! A tal proposito ho pensato per l’allungamento della parte posteriore  a questi asana:

Pawanmuktasana

Stambasana

Viparita Karani

Paksinasana o posizione del gabbiano

Allineamento colonna: portare i piedi vicino ai glutei, avambracci sollevati e mani chiuse a pugno. Inspirando apportare una pressione al pavimento con tutte le parti a contatto con il pavimento, espirando rilassare le contrazioni che si sono create inutilmente. Nell’inspiro aprire gli avambracci mantenendo l’angolo a 90°, senza muovere i gomiti dal pavimento, e procedere con la respirazione completa in questa posizione. Inspirando scivolare con le braccia sul pavimento fino a portarle sulla stessa linea delle spalle, contemporaneamente espirando portare le ginocchia al petto e la fronte verso le ginocchia. L’addome è tenuto per mantenere la posizione il più possibile stabile, non bloccare la respirazione.

Mentre, per la distensione dei muscoli delle spalle e del collo ho pensato a queste brevi sequenze/movimenti:

Surya Chandra Mudra o Gesto della luna e del sole di G. Cella

Posizionarsi in sukhasana. Espirando piegare il capo in avanti, percepire il peso del collo in abbandono. Nell’inspiro successivo girare il collo verso destra fino ad arrivare alla spalla, espirando ruotarla indietro non forzando troppo nella fase di abbandono. Inspirando ruotare sulla spalla sinistra ed espirando ritornare con la testa in avanti. Quindi ripetere il movimento nel senso contrario.

Come respirazione l’unica che mi sembrava più adatta è Bhramari Pranayama o respiro dell’ape ronzante. E’ un pranayama che induce al rilassamento anche grazie al suono prodotto, inoltre va ad agire appositamente sulla gola.

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