Curare le nostre estremita’!!

Siamo arrivati alla 31a settimana, mi sembra ieri quando ho fatto il test di gravidanza e ho visto apparire quelle due striscioline rosa sullo schermo. Le emozioni di questi mesi sono ancora parte integrante di me anche se non mi capita spesso di ripensare a tutto il percorso affrontato … ho notato che tendo piu’ a vivere il presente, e questo mi riporta un po’ al discorso del ‘qui ed ora‘ di Patanjali.

Proprio per dare forza al concetto del primo sutra del Samadhi Pada, Atha yoganusasanam, ho costruito la sequenza che andremo a vedere su un problema che frequentemente attanaglia gli ultimi mesi di gravidanza… Il gonfiore delle nostre estremità!

Facendo un po’ di ricerche sul web, per capire quale potrebbe essere il fattore scatenante di questo evento, ho trovato sull’enciclopedia Treccani quanto: ‘… A differenza della circolazione sanguigna, quella della linfa non avviene sulla spinta di una apposita lo pompa – come lo e’ il cuore per il sangue – ma è messa in moto dall’azione meccanica dei muscoli. È infatti merito della contrazione dei muscoli corporei che i fluidi in eccesso vengono messi in movimento, defluendo dai tessuti ai vasi linfatici ed evitando il ristagno. Questa è anche la ragione per la quale l’attività sportiva ha un’importanza centrale nel combattere i gonfiori legati all’accumulo dei liquidi.

Detto quanto ho avuto il suggerimento dal mio ginecologo di camminare giornalmente fino ad un’ora, inoltre ho ripreso il percorso precedentemente intrapreso nel quale lavoravo molto sul rafforzamento della muscolatura corporea. Anche la posizione da assumere quando si è sdraiati è di fondamentale importanza: è meglio prediligere la posizione sul fianco sinistro poiché aiuta sia l’equilibrio circolatorio che quello digestivo. Nella classica posizione supina si potrebbe ridurre l’apporto di sangue al cuore per via della compressione dell’utero sulla vena cava e questo di certo non è positivo per il feto.

Nella sequenza ho alternato momenti di allungamento a momenti di rafforzamento muscolare, che andrò a ripetere per tre volte. Successivamente come posizione di equilibrio ho introdotto virabhadrasana III, ovviamente qualora ci fossero difficoltà ad assumerla nella sua totalità è possibile fermarsi ‘strada facendo’. Per questa ultima l’importante è lavorare sull’appoggio del piede a terra, sul rafforzamento delle gambe e sulla tonicità della parte dorsale andando ad avvicinare tra di loro le scapole.

Al classico trikonasana ho introdotto una variante per non mettere troppo in tensione i muscoli addominali, il ginocchio flesso servira’ per appoggiare l’avambraccio corrispondente durante la fase di estensione laterale. In questo modo la base di appoggio sarà molto stabile e non ci saranno problemi di stiramenti oppure arrabbiature da parte del piccolo ospite che si sente stretto! :o)

Non ho abbandonato il discorso legato alla tonicità delle braccia e del dorso nella posizione quadrupedica (ovviamente non possiamo pretendere che la parte lombare sia totalemente allineata), oltre all’allungamento dei muscoli esterni della gambe per prevenire l’infiammazione del nervo sciatico.

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Al termine della 34a settimana ho provveduto a modificare le asana utilizzate in questo periodo per dare la possibilità a tutta la struttura ossea e muscolare di rimanere elastica ed al tempo stesso tonica.

Spero di esservi stata d’aiuto!

Om Shanti

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