In una tranquilla mattinata d’estate…

Da qualche settimana una gattina nera ha deciso che la mia casa era l’ubicazione più gustosa per le sue vacanze estive. E’ molto carina ed affettuosa se non fosse per il fatto che tutte le mattine si posiziona davanti la finestra della cucina ed aspetta la colazione :o)

Con la curiosità di sempre mi diverto a sbirciare i suoi atteggiamenti durante la giornata, questo perché successivamente rifletto tra me e me sullo stile di vita che hanno gli animali rispetto agli uomini. E’ stato precisato in tantissime occasioni che gli animali sono istintivi mentre gli uomini fanno sempre riferimento al proprio vissuto prima di fare qualsiasi cosa. Osservare questo piccolo animaletto ripetere gli stessi atteggiamenti in precise occasioni mi fa tenerezza ed allo stesso tempo sorridere perché credo che, sotto certi aspetti, la loro vita sia più facile della nostra. Tutto il fardello che noi ci portiamo dietro loro lo abbandonano strada facendo, la parte istintiva li aiuta a stare “alla larga” da ciò che è velenoso ed il gioco è fatto.. potrei sbagliare ma questa è l’impressione che mi sono fatta!

Come spesso capita nella mia vita stamattina leggendo un capitolo del libro ‘Lo YOGA oltre la MEDITAZIONE sugli Yoga Sutra’, di Vimala Thakar, ho trovato qualcosa a riguardo e ve lo indico di seguito:

“La specie non umana passa attraverso il dolore fisico e le conseguenti reazioni istintive, ma duhkha o le tensioni di klesha sono il privilegio della materia mentale con cui è emersa la specie umana…..questa capacità di immagazzinare conoscenza e memorizzare le esperienze e i modelli di comportamento diventa un fardello che pesa sulla materia mentale universale, che pesa sulla visione delle cose e sul risultato della conoscenza e del conosciuto”

(cap. I, pag.17)

Ma continuiamo con queste “chiacchiere da bar” per aggiungere che, oltre a quanto suddetto, sono stata particolarmente colpita vedendola stiracchiarsi. Una sorta di Adho Mukha Svanasana eseguita con un gusto che mi ha fatto venire voglia di farla.. peccato, però, che la sua elasticità traslata su di me è impensabile.

Come dico sempre in molti casi l’immaginazione è quella cosa che ci aiuta a trasformare un asana visivamente non perfetto in un asana fisicamente perfetto. Quindi pur non avendo la stessa flessibilità sul dorso e sulle spalle durante l’esecuzione l’ho immaginata e mi sono sentita un gatto che si stiracchia… con un sorriso accennato sulle labbra e con lo stesso gusto ho eseguito questo asana e penso che da oggi lo eseguirò sempre così!

E’ bello riuscire a fermarsi anche per due minuti e prendere spunto da quello che ci circonda, è sempre una possibilità di catturare la parte che ci è sfuggita per via del ritmo frenetico che abbiamo ormai nel sangue.

Osservate con disinvoltura  perché la freccia di cupido vi colpirà quando meno ve lo aspettate legandovi all’asana in un rapporto d’amore eterno!

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