Introduzione Posizioni di Flessione

La flessione in avanti permette di aumentare la distanza tra il bacino e la testa, ogni vertebra viene separata da quelle contigue stimolando i nervi spinali e migliorando la circolazione sanguigna attorno alla colonna vertebrale. Gli asana appartenenti a questa tipologia allungano i muscoli posteriori del corpo utilizzando nell’espiro la forza di gravità per un rilassamento passivo, inoltre massaggiano gli organi addominali grazie anche al supporto della respirazione che potrà essere:

– diaframmatica per allungare la colonna e proteggere la parte lombare durante la chiusura

– addominale nel momento in cui la posizione è stata assunta

I principianti che si avvicinano a questa tipologia di asana dovranno avere degli accorgimenti per ovviare al possibile stiramento di qualche muscolatura, pertanto è preferibile:

– flettere le ginocchia

– suddividere il movimento di flessione in avanti aiutandosi con delle antero/retroversioni del bacino

– mantere la retroversione nella statica al fine non rilassare la cintura addominale

Un aspetto importante di questa tipologia di asana, da non sottovalutare, riguarda il movimento di flessione in avanti che deve partire dall’articolazione coxo-femorale, quindi l’avvicinamento della parte superiore a quella inferiore deve avvenire attraverso una rotazione del bacino. La colonna vertebrale dovrà rimanere tonica, dal sacro alla testa, fino al raggiungimento della posizione finale nella quale si darà priorità al vissuto ed all’allungamento dei muscoli; questa “discesa” dovrà essere effettuata nella fase espiratoria al fine di diminuire il volume della gabbia toracica. A livello energetico la chiusura permette di  lo sguardo verso l’interno anche perchè la stimolazione delle terminazioni nervose uscenti dal tratto sacrale rendono questi asana “calmanti”.

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