Natarajasana

Natarajasana, detta anche la posizione del Signore della Danza, è una posizione che raccoglie in sé molti significati ed è anche per questo che mi ha da sempre affascinato. Nataraja è un altro nome del Dio Shiva, il quale viene identificato con questo nome quando esegue i 108 passi di danza per creare l’Universo ed è in tale danza che incarna l’energia cosmica nelle sue cinque azioni. Natajarasana prevede l’equilibrio su una gamba ed una flessoestensione del busto (per permettere alle mani di afferrare il piede sollevato posteriormente), questa ultima porta ad un’apertura del torace e ad una stimolazione di Anahata chakra. Secondo il mio punto di vista, oltre al chakra suddetto, viene stimolato anche manipura chakra ed anja chakra per via della posizione di equilibrio che richiede concentrazione e consapevolezza sull’addome. Si parla di un asana molto complesso ma, come ci indicano anche i testi, tutte le posizioni possono essere vissute da ogni individuo nel rispetto del proprio corpo con l’utilizzo di varianti o con l’ausilio di supporti. Molte volte nelle mie lezioni io l’ho introdotta facendola eseguire nella posizione prona, con l’appoggio del pavimento è possibile ai più vivere l’apertura della parte anteriore e la chiusura della parte posteriore. In questa posizione si richiede:

– una fluidità delle spalle per via della rotazione completa che devono effettuare per raggiungere il piede posto dietro

– una flessibilità delle lombari per via della chiusura nella flessoestensione – una forza della gamba che rimane a terra per mantenere l’equilibrio. Per tutta la durata dell’esecuzione il quadricipite dovrà rimanere tonico, in questo modo la rotula viene tirata verso l’alto e non subisce traumi.

– un allungamento delle fasi respiratorie per mantenere la concentrazione e l’equilibrio. E’ quindi molto importante incontrare lavorare su questo aspetto attraverso asana dinamici e/o kriya che aiutano a sciogliere i blocchi.

Durante l’esecuzione bisogna portare l’attenzione al bacino, il quale deve rimanere frontale. La gamba sollevata posteriormente dovrà essere posizionata dietro al corpo ed il piede corrispondente dovrà avvicinarsi alla nuca attraverso la trazione della mano che e’ agganciata all’alluce. Per i praticanti più flessibili è possibile portare ambedue le mani al piede sollevato, avvicinandolo così le dita dei piedi alla testa.

Ovviamente come contro posizioni e/o compensazioni si possono utilizzare tutte quelle asana che tendono a distendere la zona lombare o ad invertire la chiusura precedente.

Trattandosi di una posizione complessa bisogna far attenzione alle problematiche fisiche di chi si avvicina a questo asana. Pertanto chi soffre di:

  • problemi cardiaci
  • ipertensione
  • ernie
  • problemi alla schiena
  • ulcere
  • colite
  • vertigini

deve affiancarsi ad un insegnante esperto che possa indicare le modalità adatte per poter vivere al meglio natarajasana.

Al termine della pratica ho consigliato di praticare Maha Vedha Mudra per prendere contatto con la nostra base e interiorizzarci maggiormente, al fine di metabolizzare le sensazioni della pratica di equilibrio.

Buona pratica!

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