Piccolo saluto al sole

In questo articolo vi presento una pratica dinamica non molto conosciuta, almeno per la parte web, che mantiene gli stessi principi del Saluto al Sole o Surya Namaskar. La sequenza di cui vi parleró si chiama Piccolo Saluto al Sole e viene eseguita in ginocchio, per tale motivazione:

– chi ha grandi problematiche motorie con questa parte non potrà svolgerla

– chi ha problemi legati al fastidio del contatto con il pavimento potrà ovviare con il supporto di una coperta arrotolata, posta proprio tra ginocchia e tappetino

Altre particolari controindicazioni non ce ne sono, sicuramente è una sequenza da effettuare la mattina e che richiede il supporto dei muscoli addominali e dorsali nelle varie fasi di espansione e ritrazione. Il movimento deve essere collegato al respiro, quindi bisogna avere una attenzione particolare alle due fasi respiratorie prima di iniziare; consiglio di effettuare qualche respirazione yogica prima di iniziare i movimenti. Come viene effettuato nel Saluto al Sole classico le posizioni devono essere ripetute al ritorno mantenendo la stessa sequenzialità dell’andata. Di seguito vi inserisco l’immagine raffigurante le immagini e i relativi ritmi respiratori.

1. Iniziamo con la posizione di vajarasana per entrare nel ritmo delle fasi respiratorie. Utilizziamo la fase espiratoria per abbandonare bene la parte superiore del corpo e tonificare il pavimento pelvico.

2. Nella fase inspiratoria mantenendo la colonna ben eretta e tonificando bene i quadricipidi ci portiamo in ginocchio, le braccia vanno ai lati della testa e lo sguardo è rivolto alle mani. Espirando portiamo il bacino in avanti per diminuire la lordosi e al successivo inspiro apriamo bene il torace aumentando l’apertura nella parte anteriore. Apertura della parte anteriore del corpo per annunciare una apertura alla giornata e a tutte le cose che avverranno durante il cammino quotidiano.

3. Espirando iniziamo a scendere con il busto verso il pavimento. Le braccia rimangono ai lati della testa, l’addome si tonifica durante la discesa e i glutei incontrano i talloni una volta giunti con le braccia e la fronte a terra. Chiusura del corpo in prostrazione per ringraziare simbolicamente quanto accaduto.

4. Inspirando lentamente scivoliamo in avanti con la testa e ci portiamo nella posizione quadrupedica quando arriviamo con la testa all’altezza delle mani.

5. Puntiamo le dita dei piedi a terra ed espirando prendiamo la posizione di Adho Mukha Svanasana. Contatto con la terra per stabilizzarsi e allinearsi ai ritmi della natura.

6. Iniziamo a scendere verso il pavimento secondo le nostre realtà fisiche in uno dei seguenti modi: passando per la posizione quadrupedica oppure per la posizione di tandasana. Arrivati in posizione prona, e solo dopo aver portato in bacino in retroversione, nell’inspiro ci solleviamo nella posizione di bhujangasana.

Al termine di tale posizione inizia il percorso a ritroso passando per il punto 5 fino ad arrivare al punto 1. Tale pratica può essere ripetuta più volte in base al tempo a disposizione e alle esigenze del nostro corpo, quello che non dobbiamo MAI dimenticare e di effettuare i movimenti in base alla respirazione.
Buona pratica.

OM SHANTI

 

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