Un pò di storia..

Le origini dello yoga sono molto antiche e non è possibile stabilire con precisione quale sia il suo periodo di appartenenza. Secondo alcuni studiosi la sua nascita appartiene al sottofondo pre-ario, ovvero  prima della civiltà indoeuropea, per altri, invece, ha origine all’interno del mondo indoeuropeo. Ad esempio, Eliade insiste sulla tesi pre-aria poiché tra i resti delle civiltà Harappa e Mohenjo-daro (dal 3500 al 2500 A.C.) furono trovati sigilli raffiguranti divinità sedute a gambe incrociate e connesse con animali selvaggi, teoria bocciata da altri studiosi i quali sostengono che all’epoca in India non si utilizzavano le sedie e che la posizione a gambe incrociate era di uso comune per la popolazione.

La parola yoga deriva dalla radice sanscrita yuj che vuol dire unire, legare, aggiogare. Le diverse opinioni sulla sua origine non danno la possibilità di associargli una definizione univoca; fu menzionato per la prima volta nel Rig Veda, nel quale fu definito come unione o disciplina. Viene indicato come l’aggiogare aiuti il praticante a mantenere la strada prescelta anche se durante il cammino se ne presentano altre.

aggiogare sé stesso come un cavallo disposto ad obbedire [1] (V.46.1)


[1] Rgveda Samhitā, V.46.1, citato in Ananda Kentish Coomaraswamy, Induismo e Buddhismo, Milano, Rusconi, 1973, p. 76

Successivamente comparve nell’Atharva Veda nel quale il suo significato fu ampliato con l’introduzione di tecniche per il controllo del respiro (che ad oggi potremmo associare al pranayama), oltre al concetto della non dispersione delle energie. Manca però un’esposizione sistematica della dottrina, perchè il termine yoga compare solamente come pratica spirituale connessa al rituale nella quale si utilizzano posture, si manipola il respiro e si medita per interiorizzarsi.

Nelle Upanishad vediche per la prima volta il termine yoga inizia ad avere dei significati più precisi e tecnici che pongono in relazione la mente ed il corpo. Tuttavia solo con Patanjali, attraverso gli Yoga Sutra, abbiamo una codificazione completa di questa disciplina che molte generazioni fino ad allora si erano tramandate solo per via orale. Si è passato da una visione legata alla sola ritualità ad una visione legata all’evoluzione individuale attraverso l’esperienza. Inoltre Patanjali nei suoi aforismi, sottolineando la continua ricerca d’equilibrio, getta le basi per conquistare una qualità di vita libera dal condizionamento nei vari piani dell’esistenza.

Yoga, infatti, può essere inteso come maniera d’essere, come stato di integrazione, come cammino, come itinerario di ricerca e di scoperta; un nome generico che indica diverse vie per l’unificazione o la trasformazione della coscienza. Il fine ultimo è promuovere lo sviluppo e l’evoluzione psicofisica dell’individuo per raggiungere l’unificazione del sé limitato con il Sé infinito. Per realizzare tali scopi ci si avvale di un sistema di regole e di esercizi psicofisici che portano, per l’appunto, ad un miglioramento della salute fisica ed al controllo del corpo e della mente.

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