Respirazione yogica completa

Nello yoga sono riconosciute tre tipologie di respirazione:

respirazione addominale

Tale respirazione interessa la parte bassa dei polmoni. Nell’inspiro il diaframma si abbassa e l’addome si gonfia ritornando, poi, nell’espiro alla condizione iniziale. Questo movimento del diaframma contribuisce a massaggiare gli organi addominali migliorando il loro funzionamento.

respirazione toracica

Tale respirazione interessa la parte mediana dei polmoni. Per realizzare tale tipologia di respiro bisogna mobilizzare la gabbia toracica. Il movimento della parte interessata sarà minore rispetto a quella dell’addome e quindi verrà richiesto uno sforzo in più sia a livello fisico che a livello di consapevolezza. Per non permettere al diaframma di muoversi l’addome, al termine dell’espiro, dovrà rimanere contratto.

respirazione clavicolare

Tale respirazione interessa la parte alta dei polmoni. Per realizzare quanto bisogna utilizzare la parte alta della gabbia toracica andando ad utilizzare i muscoli sterno-cleido-mastoidei e scaleni. Il movimento è volto alle clavicole che dovranno alzarsi ed abbassarsi in base all’atto respiratorio; anche in questo per permettere all’aria di salire bisogna mantenere l’addome contratto. Considerando che non viene quasi mai utilizzato, se non dalle donne nel periodo della gravidanza, il movimento di questa parte è difficile da percepire e solo la pratica può assottigliare la consapevolezza.

Per un corretto modo di respirare devono essere adottate tutte e tre le tipologie suddette, tale modalità prende il nome di respirazione yogica completa.  Dice André Van Lysebeth che una respirazione normale inizia da una espirazione lenta e calma e solo al  termine di questa fase l’addome può contribuire alla fuoriuscita dell’aria “viziata” attraverso una contrazione muscolare.  Contrariamente al pensiero Occidentale, quindi, una attenta espirazione è il risultato di una buona inspirazione. Non dimenticatevi poi che nello yoga l’espirazione deve avere una durata pari al doppio dell’inspirazione, intervallata o non da momenti di sospensione (p.p. o p.v.).

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