Settimo giorno con Patanjali

In questi sutra si affronta l’argomento legato ai vari aspiranti

SAMADHI PADA – SUTRA 19,20,21,22

Bhava-pratyayo videha-prakrtilayanam” – Videha e prakrtilaya sono la causa della nascita

Quando l’esperienza del proprio essere si unifica a quella del cosmo non c’è più dualità né separatezza, tale persona viene chiamata videha. Questo stato di coscienza eleva l’essere umano a un livello superumano, la coscienza é totalmente libera dalle limitazioni. C’é da precisare che questo non é uno stato che si raggiunge con la disciplina, bensì dipende dalla nascita e bisogna avere la capacità di passarci naturalmente così come ci indica la parola bhava. Rimanendo su questa capacità innata di cambiare senza sforzo, quando una persona riesce ad unificarsi con l’intelligenza cosmica incontra lo stato di prakrtilaya. Questo ultimo é simile allo stato di samadhi ma non lo é nel vero senso della parola.

Sraddha-virya-smrti-samadhi-prajnapurvaka itaresam” – per tutti gli altri il samadhi é preceduto dalla fede, dalla intelligenza e dalla volontà indomabile

in questo sutra Patanjali elenca quattro elementi per il raggiungimento del samadhi, il quale è visto come il risultato finale di un percorso di ricerca e studio lunghissimo e costante nel tempo. La fede vista come l’intuizione spirituale, ovvero ottenuta dopo aver purificato la mente attraverso la ricerca della verità in noi stessi. L’energia o volontà indomabile che apre la strada all’individuo per raggiungere la meta. La memoria intesa come la capacità di ogni singolo individuo di far tesoro delle esperienze vissute per affrontare in maniera diversa quelle che in futuro si presenteranno. L’intelligenza acuta, che è essenziale per il raggiungimento del samadhi, rende lo yogi consapevole delle realtà dei livelli superiori aiutandolo a riportare la conoscenza nel ritorno al corpo fisico dopo aver raggiunto il samadhi.

Tivra-samveganam asannah” – Il samadhi é vicino a coloro che lo desiderano fortemente

Coloro che hanno una intelligenza acuta, tivra, possono raggiungere il samadhi rapidamente; contrariamente, sarà graduale con sforzo ed impegno. L’ishvara pranidhana va ricordato per quello che riguarda il desiderio, ogni azione che viene compiuta deve essere lasciata al cuore e non trattenuta.. il concetto di raga deve essere assolutamente neutralizzato per conoscere se stessi.

Mrdu-madhyadhimatratvat tato ‘pi visesah” – una distinzione nasce dalla moderata, lieve o intensa natura dei mezzi

Patanjali ci sottolinea che se la persona é munita di una acuta intelligenza e sa ascoltare il proprio cuore, oltre alla trascendenza, avrà un altro tipo di luminosità poiché risplenderà di compassione. La parola madhya indica equilibrio nel rapportarsi a diversi livelli. L’individuo dopo essersi ritirato nei sensi avrà raggiunto una moderazione che porterà con se in ogni situazione.

 

 

 

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