Stambhasana

Stambhasana o “posizione del pilastro”. Qualcuno può conoscerla anche come ardha halasana, poiché la prima parte è uguale all’asana che andremo a conoscere in questo articolo. Per tale motivazione viene utilizzata come asana preparatorio alle posizioni capovolte.

Per l’assunzione di stambhasana bisogna essere in posizione sdraiata con le braccia ai lati del busto e le gambe allungate, sulla stessa linea delle anche. La testa è in linea con il resto del corpo e il mento è verso la fossetta dello sterno.

Nella fase espiratoria portare le ginocchia al petto, attivando la cintura addominale, per mantenerle il più vicine possibile. In questa posizione di partenza la colonna vertebrale è completamente aderente al pavimento e la tonicità addominale è già attivata.

Inspirando sollevare la gambe verso l’alto, la parte lombare deve rimanere aderente al pavimento. La respirazione che si attiva in questa posizione, prana e apana, è tipica per la stimolazione di manipura chakra. Dopo aver preso contatto con la respirazione profonda e lenta (indicata sopra), è possibile variare la posizione delle braccia per intensificare l’asana.

Inspirando sollevare la braccia parallele alle gambe, mantenendo le spalle al pavimento. L’intera parte dorsale è richiamata a sostegno delle gambe sollevate.

Espirando ritornare nella posizione di partenza con le braccia ai lati del busto e le ginocchia al petto. Ripetere un’altra volta per sperimentare gli effetti dell’asana.

Stambhasana rafforza la muscolatura addominale in modo graduale, inoltre allunga la colonna vertebrale grazie alla retroversione del bacino. Tutti gli organi addominali vengono massaggiati regolarizzando, così,  le loro funzionalità.

Chi soffre di ernie dovrebbe assumere l’asana in presenza di un insegnante, al fine di apportare varianti utili all’acquisizione della stessa in completa sicurezza.

Vi inserisco una lezione del canale youtube dove viene utilizzata stambhasana per lavorare sul chakra dell’addome.

OM SHANTI

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