Surya Bheda Pranayama

Surya bheda pranayama viene interpretato da Satyananda  come il pranayama che purifica pingala nadi, la nadi solare. Indicato nell’Hatha Yoga Pradipika (II, 48) e nella Gheranda Samhita (V, 58-63).

La sua esecuzione, se pur semplice a primo impatto, ha dei risultati molto potenti su chi lo pratica, e per tale motivazione viene detto che deve essere praticato sotto la guida di un insegnante esperto.

Surya vuol dire sole mentre bheda vuol dire perforazione o risveglio, da qui il significato di “rimuovere le impurita’ di Pingala Nadi”. Adatto a persone letargiche perche’ risveglia la mente e la rende pronta e percettiva, anche coloro che soffrono di depressione possono avere dei benefici praticando tale pranayama. Non e’ adatto a chi soffre di ipertensione, disturbi cardiaci, ansia o ulcera.
Satyananda propone due tecniche di esecuzione, una adatta a qualsiasi praticante per avvicinarsi all’esecuzione finale che e’ descritra in quella successiva. Sedersi in una posizione comoda e prendere coscienza degli appoggi e del flusso del respiro che si muove naturale nel nostro corpo. Assumere nasagra mudra e chiudere la narice sinistra con l’anulare (e’ preferibile praticare ujjay per rendere il flusso lento e continuo), inspirare lentamente e profondamente con la narice destra. Successivamente espirare lentamente, sempre attraverso la narice destra. Il ciclo e’ terminato e si consiglia di ripeterlo per 10 volte quando si e’ in una fase conoscitiva, succesivamente puo’ essere ripetuto fino a 10 minuti.

Nella seconda tecnica Satyananda inserisce l’antar kumbaka o ritenzione interna, pertanto al termine dell’inspirazione chiudere entrambe le narici e mantenere il kumbaka per il tempo sufficiente alle proprie capacita’. Quando si sente la necessita’ di espirare aprire la narice destra e procedere lentamente utilizzando sempre pingala nadi. Tale tecnica puo’ essere integrata, solo dopo aver preso piena coscienza della precedente,  inserendo jalandhara e mula bandha nella fase di ritenzione a pieno. Prima di espirare, nella modalita’ precedentemente indicata, e’ consigliabile rilasciare prima mula e poi jalandhara bandha sollevando leggermente la testa. Il ritmo iniziale da seguire e’ 1:1:1, ma puo’ essere modificando privilegiando la durata del kumbaka e dell’espiro.

  1. Lysebeth propone un modo diverso di praticare surya bheda mettendo l’accento sull’importanza dei bandha per  risvegliare le energie latenti ed aprire la nadi sushumna. Per tale motivazione il momento migliore per praticarlo e’ il mattino  o mezzogiorno e MAI prima di andare a letto. Nella tecnica di esecuzione propone solo tre posizioni sedute: siddhasana, il loto o vajrasana.
    L’inspiro deve essere effettuato SEMPRE dalla narice destra con la cintura addominale controllata, successivamente chiudere le narici ed assumere jalandhara bandha. Prima di espirare assumere uddyana bandha (portando gli organi il piu’ possibile verso la colonna vertebrale) e contemporaneamente mula bandha. Quando necessario espirare dalla narice sinistra mantenendo la destra chiusa. Procedere immediatamente con un nuovo ciclo cercando di trovare i giusti ritmi e non arrivare allo stremo fisico.

Riassumendo le differenze sostanziali tra le due metodologie sono:

– l’uso dei trayabandha per V. Lysebeth rispetto a jalandhara e mula bandha di Satyananda

– l’uso della sola narice destra nelle due fasi respiratorie per Satyananda rispetto all’uso di ambedue le narici rispettivamente la destra nell’IN e la sinistra dell’ES per V. Lysebeth

Bisogna soltanto iniziare a praticare a questo punto :o)
Surya bheda pranayama viene interpretato da Satyananda come il pranayama che purifica pingala nadi, la nadi solare. Indicato nell’Hatha Yoga Pradipika (II, 48) e nella Gheranda Samhita (V, 58-63).

La sua esecuzione, se pur semplice a primo impatto, ha dei risultati molto potenti su chi lo pratica, e per tale motivazione viene detto che deve essere praticato sotto la guida di un insegnante esperto.

Surya vuol dire sole mentre bheda vuol dire perforazione o risveglio, da qui il significato di “rimuovere le impurita’ di Pingala Nadi”. Adatto a persone letargiche perche’ risveglia la mente e la rende pronta e percettiva, anche coloro che soffrono di depressione possono avere dei benefici praticando tale pranayama. Non e’ adatto a chi soffre di ipertensione, disturbi cardiaci, ansia o ulcera.

Satyananda propone due tecniche di esecuzione, una adatta a qualsiasi praticante per avvicinarsi all’esecuzione finale che e’ descritta in quella successiva.

Sedersi in una posizione comoda e prendere coscienza degli appoggi e del flusso del respiro che si muove naturale nel nostro corpo. Assumere nasagra mudra e chiudere la narice sinistra con l’anulare (e’ preferibile praticare ujjay per rendere il flusso lento e continuo), inspirare lentamente e profondamente con la narice destra. Successivamente espirare lentamente, sempre attraverso la narice destra.

Il ciclo e’ terminato e si consiglia di ripeterlo per 10 volte quando si e’ in una fase conoscitiva, succesivamente puo’ essere ripetuto fino a 10 minuti.

Nella seconda tecnica Satyananda inserisce l’antar kumbaka o ritenzione interna, pertanto al termine dell’inspirazione chiudere entrambe le narici e mantenere il kumbaka per il tempo sufficiente alle proprie capacita’. Quando si sente la necessita’ di espirare aprire la narice destra e procedere lentamente utilizzando sempre pingala nadi.  Tale tecnica puo’ essere integrata, solo dopo aver preso piena coscienza della precedente,  inserendo jalandhara e mula bandha nella fase di ritenzione a pieno. Prima di espirare, nella modalita’ precedentemente indicata, e’ consigliabile rilasciare prima mula e poi jalandhara bandha sollevando leggermente la testa. Il ritmo iniziale da seguire e’ 1:1:1, ma puo’ essere modificando privilegiando la durata del kumbaka e dell’espiro.

  1. Lysebeth propone un modo diverso di praticare surya bheda mettendo l’accento sull’importanza dei bandha per  risvegliare le energie latenti ed aprire la nadi sushumna. Per tale motivazione il momento migliore per praticarlo e’ il mattino  o mezzogiorno e MAI prima di andare a letto.

Nella tecnica di esecuzione propone solo tre posizioni sedute: siddhasana, il loto o vajrasana.

L’inspiro deve essere effettuato SEMPRE dalla narice destra con la cintura addominale controllata, successivamente chiudere le narici ed assumere jalandhara bandha. Prima di espirare assumere

Uddyana bandha (portando gli organi il piu’ possibile verso la colonna vertebrale) e contemporaneamente mula bandha. Quando necessario espirare dalla narice sinistra mantenendo la destra chiusa. Procedere immediatamente con un nuovo ciclo cercando di trovare i giusti ritmi e non arrivare allo stremo fisico. Rassumendo le differenze sostanziali tra le due metodologie sono:

– l’uso dei trayabandha per V. Lysebeth rispetto a jalandhara e mula bandha di Satyananda

– l’uso della sola narice destra nelle due fasi respiratorie per Satyananda rispetto all’uso di ambedue le narici rispettivamente la destra nell’in e la sinistra dell’es per V. Lysebeth

Bisogna soltanto iniziare a praticare a questo punto ;o)

 

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