Tulitasana

Mi capita molto spesso di ritrovarmi a paragonare gli asana con alcuni miei pensieri o stati d’animo. Un atteggiamento nato spontaneamente in me da quando ho fatto dello yoga il mio migliore amico. Ultimamente volteggia nella mia testa la posizione della bilancia o tulitasana; una posizione di equilibrio ed al tempo stesso di rilassamento che raffigura con leggerezza la nostra quotidianita’. Sara’ che sono ancora sotto l’effetto del libro di Vimala Thakar e quindi ho queste flash..

Perché tulitasana, perché ci troviamo sempre, e sottolineo sempre, a pesare TUTTO:

  • le nostre parole, per non ferire o non aggredire il nostro interlocutore
  • i nostri dolori, le nostre preoccupazioni e le nostre gioie avvertendo un peso sul nostro cuore e nella nostra testa
  • le nostre debolezze e le nostre forze, per sopravvivere alle azioni della giornata

Insomma, siamo costantemente alla ricerca di un equilibrio per procedere nel presente con una visione chiara e serena, anche se in alcuni casi per quanto possiamo provarci la riuscita non e’ del tutto a pieno. Procediamo ora ad analizzare questo asana anche per conoscerlo meglio e praticarlo quando ci viene in mente!

Dalla posizione eretta guardare un punto davanti a se ed iniziare a scendere delicatamente verso terra flettendo le gintulitasanaocchia; il busto deve rimane dritto mentre le piante dei piedi si sollevano dal pavimento, quindi l’appoggio del corpo è sulle punte, Le braccia scendono morbide ai lati del busto con le mani poggiate sulle cosce.

Per mantenere l’equilibrio, oltre a tenere la concentrazione su un punto, è fondamentale tonificare la parte bassa dell’addome ed il perineo attraverso mula bandha. Il respiro è lento e la fase espiratoria è allungata proprio per aiutarci nella ricerca della stabilità, non dobbiamo sottovalutare questo ultimo aspetto perché è di grande aiuto durante la nostra pratica. Per richiamare un po’ il discorso fatto prima sul concetto di bilancia, anche nella nostra pratica possiamo bilanciare la respirazione per creare degli spazi interni oppure per sorreggerci a livello psico-fisico.

Per via della contrazione nella parte bassa del corpo i centri energetici più stimolati sono muladhara e manipura chakra.

Da non sottovalutare il lavoro che viene fatto a livello dorsale, per via della posizione del busto la parte anteriore è ben aperta e le scapole sono più vicine. Nell’inspiro si vive una espansione della gabbia toracica, mentre nell’espiro si vive l’abbandono delle spalle  e la stabilità nella parte inferiore.

Io suggerisco di far precedere tulitasana da alcuni asana nei quali l’allungamento della parte posteriore delle gambe è il lavoro principale. Tutto questo per concedere al praticante di non andare incontro a crampi oppure indolenzimenti della parte posteriore che è molto accorciata, mi sento in dovere di specificare che la buona riuscita è anche dipesa dallo stato delle anche del soggetto. A seguire è comunque necessaria una serie di movimenti che sciolgono i muscoli delle gambe, le caviglie ed i piedi stessi che sono sottoposti ad un grande sforzo.

Per quanto concerne il tempo di permanenza io suggerisco di demandare sempre alle necessità del nostro corpo, Gabriella Cella indicata un minimo di 10 ed un massimo di 20 respirazioni.

2 risposte a “Tulitasana”

    • Per me e’ un piacere sapere che puo’ esserti utile. Nei miei articoli espongo il mio vissuto come base, la tecnica ovviamente serve per approfondire il tutto. :o)

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