Voler Bene per Volersi Bene

Finalmente sono riuscita a trascrivere questo piccolo articolo sul mio pc, sono giorni e giorni che i fogli degli appunti svolazzano qua e là in attesa di essere messi in campo. :o)

Considerando i fatti accaduti i giorni scorsi e tutti gli altri che quotidianamente i Tg ci comunicano, i quali oramai avvengono con una frequenza smisurata, ho ritenuto doveroso e fondamentale trattare il primo yama degli yoga sutra: AHIMSA, la non violenza.

Il primo nella lista e per importanza che ingloba tutti gli altri quattro:

  •  SATYA, la verità
  • ASTEYA, l’onestà
  • BRAMACHARYA, la moderazione
  • APARYGRAHA, il non possesso

Gli yama vengono indicati da Patanjali nel sutra 30 del II pada ed indicano le regole della vita in relazione agli altri, in assenza di esse non si potrebbe evolvere verso i successivi anga nel proprio percorso interiore. Si inizia dal tema legato alla relazione verso gli altri perché noi siamo essere umani in continuo contatto con il resto del mondo. Purtroppo il nostro approccio è condizionato dai nostri problemi e può generare dalle false comunicazioni facendoci apparire diversi da quello che siamo. Quindi, dobbiamo tentare giorno dopo giorno di moderare i nostri impulsi spontanei per far emergere quello che  veramente siamo. Patanjali ci offre dei suggerimenti a tal proposito per vivere una vita più armoniosa attraverso un cammino di auto-osservazione e “correzione” perché secondo il suo punto di vista non violenza = non nuocere. E’ una forma di amore molto sottile attraverso la quale per non nuocere a noi stessi non nuociamo agli altri. Ovviamente quanto ci viene indicato non è facile da realizzare, ma tentare una via di fuga per uscire dai meccanismi naturali potrebbe essere un valido inizio, possiamo dire che il detto “conta fino a 10…” poteva avere questo come risvolto! :o)

Attraverso la pratica è possibile avviare questo percorso di cambiamento per invertire la rotta e vivere con più leggerezza, proprio perché la negatività viene sopraffatta dalla positività. Ogni ostilità viene abbandonata e dentro di noi vivamo degli spazi vuoti perché diamo la possibilità alle sensazioni ed al respiro di abitarci dentro. Ma torniamo al nostro argomento nello specifico:

AHIMSA deriva dalla radice ‘IM’ che significa colpire, aggiungendo la ‘A’ privativa assume il significato non solo di ‘non colpire’ bensì di rispettare con amore tutto quello che ci circonda. Come accennavo prima il contatto che noi abbiamo giornalmente non riguarda solo gli esseri umani bensì anche le cose, gli animali .. e quindi dobbiamo essere umili nei loro confronti senza imporre eccessivamente il nostro pensiero. In questo modo sarà possibile avviarsi verso una visione dello yoga più approfondita, il cosiddetto yoga superiore, il quale ha lo scopo di liberare l’individuo dai legami dell’ignoranza. Con questa approfondita analisi i cambiamenti saranno profondi e radicati e niente più potrà destabilizzarci perché sappiamo chi siamo.

Coltivando questo yama abbiamo la possibilità di avere un mondo migliore.. ma ci vuole tempo e coraggio!

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